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Un’occasione di collaborazione tra insegnanti e studenti

Martedì 28 novembre, presso l’Istituto Pascal di Reggio Emilia, si è tenuto il primo incontro per i docenti che parteciperanno al progetto “A scuola di Data Journalism”, promosso dal Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con Arpae Emilia-Romagna e l’Università di Modena e Reggio Emilia.
Ma vediamo più in dettaglio in cosa consiste “A scuola di Data Journalism”.

Quest’iniziativa vedrà come protagonisti gli studenti di alcune scuole superiori della città, i quali verranno coinvolti in un’attività didattica, durante la quale verrà richiesto loro di monitorare una grande mole di dati che, successivamente, verranno usati per costruire delle storie.
Il tema centrale sarà un argomento di attualità del quale oggigiorno si sente parlare abbondantemente e che ha un’importanza rilevante, l’ambiente. Le classi, quindi, con l’aiuto dei propri insegnanti potranno monitorare qualsiasi informazione che ritengono interessante e che abbia come tema la qualità dell’aria ed il cambiamento del clima. Il tutto verrà valutato da un comitato tecnico scientifico durante il contest finale, il quale premierà gli elaborati che più avranno reso giustizia all’argomento centrale.
L’incontro è stato tenuto da Elisabetta Tola, giornalista, comunicatrice scientifica e docente, che ha introdotto gli insegnanti in questa nuova realtà in cui il data journalism sta prendendo piede. Prima di spiegare dove reperire e come usare i dati per poi produrre gli elaborati con gli studenti, ha sottolineato l’importanza di saper utilizzare i dati all’interno delle scuole e l’importanza di verificare sempre l’attendibilità dei dati osservati e delle informazioni reperite.
Oggi sul web circola una grande mole di informazioni e quindi, prima di utilizzare i dati raccolti, è buona cosa capire l’attendibilità delle informazioni che si trovano, sapendo distinguere un’informazione corretta da una cosiddetta fake news.
La giornalista ha dato qualche consiglio su come rintracciare queste ultime.

https://youtu.be/A_zELP3xYvY

Ma partiamo dal basso, cosa sono le fake news? Sono notizie false, articoli redatti con informazioni che possono trarre in inganno il lettore e che, spesso e volentieri, circolano più in fretta di quelle veritiere, grazie anche ai social media. La cosa più importante da fare, quindi, quando troviamo un’informazione che ci interessa, è quella di capire se questa sia attendibile e quanto lo sia.
Innanzitutto è fondamentale controllare le fonti di queste informazioni, quindi controllare se sono state pubblicate da siti affidabili oppure da siti creati appositamente per diffondere bufale.
In merito a questo, la dottoressa Elisabetta Tola ha mostrato una pagina web, whois.net, nella quale sono registrati tutti i siti web e che sarà utile ai professori per controllare se il sito, dalla quale sono state tratte le informazioni, sia attendibile o meno.
Inoltre è bene controllare il numero di fonti, se più fonti riportano la notizia allora aumenta la probabilità che questa sia veritiera.
È possibile controllare anche se determinate immagini, trovate all’interno di un articolo, siano già state usate o meno online, utilizzando le immagini stesse. Come? Attraverso l’uso di TinEye, una pagina web sulla quale si può caricare l’url dell’immagine o l’immagine stessa e vedere come e se è già stata utilizzata.

Insomma, sarà dovere degli insegnanti e degli studenti, durante tutto il progetto, raccogliere e analizzare dati affidabili e autentici, utili poi per redigere brevi articoli che verranno pubblicati all’interno del blog.

Alla fine dell’incontro sono state raccolti alcuni pareri da parte degli insegnanti. Ognuno di loro ha ritenuto interessante l’argomento trattato, il lavoro ora da fare sarà quello di applicare la teoria alla pratica del progetto. In particolare, Il professore Luca Pecchini (Istituto ITIS Nobili) ha dichiarato: “Le proposte erano interessanti, ma diversificate. Devo vedere come adattarle alla classe e devo pensare come farlo diventare un lavoro interessante per i ragazzi”, proprio perché, non bisogna dimenticarsi, che i veri protagonisti di questo lavoro saranno gli studenti.

Quindi, per concludere, le parole chiave di questo progetto saranno: coinvolgimento, collaborazione, data journalism, open data e ambiente.
Ma sarà soprattutto un’occasione per gli studenti di mettersi in gioco ed entrare in contatto con una realtà tutta nuova e un tema molto attuale.
Perciò buon lavoro!

Zago Francesca

Tags : fake newsformazione

The author Redazione Comune

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