Aggiorniamo il nostro diario di bordo con un’altra fase esplorativa del progetto “A scuola di data journalism”, che questa volta ci ha portato presso l’Istituto Blaise Pascal. Con lo stesso sorriso, ci ha dato il bentornato Elena Barozzi, docente di matematica che accompagna la sua 2L in questo percorso.
“Quando avete iniziato il progetto?”
Prof. Barozzi: “Abbiamo iniziato tempo fa, a Gennaio durante la settimana dei recuperi, dato che nella nostra scuola abbiamo una settimana dedicata al recupero di chi presenta debiti nel semestre precedente, quindi chi aveva il debito ha lavorato per recuperare matematica e gli altri hanno iniziato a scaricare dati dall’Arpa o dall’Istat che sono andati poi a rielaborare.”
“Come avete poi deciso la tematica da analizzare?”
Prof. Barozzi: “Il tema l’ho deciso io in base ai dati più facili da reperire quindi quello che riguarda le polveri che sono sul sito dell’Arpa e il clima presente anche sul sito dell’Istat. Abbiamo lavorato su due fronti, da una parte polveri, pm10, pm2.5 e l’ozono, dall’altra parte sull’anidride carbonica e i cambiamenti climatici.”
“Essendo docente di matematica, le risulta più facile l’approccio con gli open data?”
Prof. Barozzi:” Si, con me gli studenti hanno scaricato i dati e fatto una prima rielaborazione, ma c’è stata un’ottima collaborazione tra noi docenti. Gli insegnanti di scienze Paola Seneghini e Mariacarla Fornaciari hanno parlato con i ragazzi nello specifico delle polveri e dei problemi che questi hanno sull’apparato respiratorio. Dopodiché gli studenti hanno prodotto il testo scritto con la docente di italiano Carla Mori.”
“Come raccogliere adesso tutte le informazioni ottenute?”
Prof. Barozzi: “Abbiamo un gruppo formato da 8 alunni che si è impegnato a raccogliere tutti i dati e adesso vorremmo creare un sito tramite Google Site, così da non avere più documenti di Word o Power Point ma mettere tutto online.”
“Ha riscontrato problemi particolari durante i lavori?”
Prof. Barozzi: “La problematica principale è stata procurarsi i computer e avere la disponibilità dei laboratori, poiché essendo il nostro un istituto anche di informatica i laboratori sono sempre molto affollati quindi riuscire a ritagliarsi dei momenti per l’utilizzo dei computer è risultata la parte più complicata. Poi un altro problema è stato aprire i file con lo standard del clima dell’Arpa, abbiamo avuto delle difficoltà.”
“Avete intenzione di presentare il vostro progetto all’interno della vostra scuola?”
Prof. Barozzi: “Può darsi, l’ultimo giorno di scuola di solito facciamo la presentazione di tutti i progetti svolti quindi probabilmente faremo una cosa del genere o con la scuola o con i genitori degli studenti.”
Con piacere abbiamo notato come le scuole sembrano accogliere e mettere in pratica i consigli dati in precedenza da Ifoa e Arpae, sia per quanto riguarda le tematiche proposte da analizzare che gli strumenti da utilizzare, i ragazzi del Bus Pascal hanno così scelto Google site tra i vari strumenti di presentazione suggeriti per mostrare i risultati ottenuti.
In che modo hanno organizzato le attività del progetto, ce lo raccontano loro:
Mattia: “Ci siamo divisi in gruppi, ogni gruppo aveva un argomento ad esempio io ero nel gruppo del clima e col mio gruppo ci siamo focalizzati su piovosità e temperature, come sono variati nel tempo. Gli altri gruppi hanno analizzato il pm10, pm2.5, cambiamenti ambientali, soluzioni per i cambiamenti, progetti sostenibili.”
Federico: “Il mio gruppo si è incaricato di intervistare le classi del Bus attraverso un questionario per verificare l’impronta ecologica media degli studenti della scuola e abbiamo riscontrato che siamo nella media. C’è stata una piccola difficoltà nell’ottenere il numero di risposte perché non tutti gli studenti hanno risposto e abbiamo dovuto aspettare l’autorizzazione per poter procedere con i questionari.”
Alex: “L’obiettivo del nostro gruppo è trovare dei progetti sostenibili per la riduzione di anidride carbonica. Inizialmente abbiamo fatto una raccolta di dati di CO2 da diverse stazioni e successivamente abbiamo trovato dei progetti sostenibili che possano ridurre la CO2 o comunque avere impatto zero. Per esempio, abbiamo pensato alla possibilità di sistemate nei centri urbani delle panchine contenenti piante che riescano ad assorbire anidride carbonica e sono ecosostenibili e autonome perché grazie alla raccolta di acqua piovana non hanno bisogno di manutenzione. Tra l’altro questa soluzione è già stata adottata dalla città di Modena.”
Federico: “Il mio gruppo ha rilevato come la spesa media alimentare sia aumentata dal 1970 ad oggi e da questi dati abbiamo ricavato delle tabelle.”
Riccardo: “Però abbiamo avuto delle difficoltà con le tabelle di Excel perché abbiamo trovato dei dati molto numerosi e alcuni anche approssimativi quindi abbiamo avuto difficoltà a fare le varie medie. Una volta tolti i dati problematici abbiamo ottenuto oltre alla spesa media alimentare anche il numero di autoveicoli che circolano in Italia (rimorchi, autobus, camion). Abbiamo anche fatto un grafico paragonando i dati riguardanti tutto il territorio italiano con quello di Reggio Emilia, solo che la linea di Reggio Emilia non è apprezzabile perché i dati sono troppo bassi dato che si tratta di una città piccola.”
Ci hanno anche rivelato il periodo di chiusura degli elaborati che è previsto per la fine di Maggio. Ormai riusciamo quasi a vedere l’orizzonte della fine del progetto, ma siamo curiosi di entrare nelle aule della prossima scuola e scrivere un’altra pagina di questo “diario”.
Gabriella Fauci